mercoledì 31 agosto 2011

LA SEGRETERIA PROVINCIALE DELL'UNAL VIGILANZA PRIVATA DI PESCARA, PRESENTA LA PIATTAFORMA PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO INTEGRATIVO DELLA VIGILANZA PER LA PROVINCIA DI PESCARA.

                                    

PESCARA 31/08/2011

IN DATA ODIERNA IL SEGRETARIO PROVINCIALE DI PESCARA, HA PRESENTATO PRESSO GLI UFFICI DELLA DIREZIONE PROVINCIALE DEL LAVORO, LA PIATTAFORMA PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO INTEGRATIVO ( C.I.P.) DELLA VIGILANZA PRIVATA PER LA PROVINCIA DI PESCARA. SI RICORDA ALLE GUARDIE GIURATE DELLA PROVINCIA CHE IL SUDDETTO C.I.P. E' SCADUTO NEL GIUGNO DEL 2008 E' AD OGGI NON E' STATO POSSIBILE SAPERE QUANDO LE ALTRE ORGANIZZAZIONI SINDACALI, FIRMATARIE DEL PRECEDENTE CONTRATTO SI ATTIVERANNO PER PROPORRE IL RINNOVO, ALLE SOCIETA' DI VIGILANZA DELLA PROVINCIA,.

QUINDI  CONSIDERATO CHE LE GUARDIE GIURATE DELLA PROVINCIA DI PESCARA, NON POSSONO PIU' ATTENDERE IL RINNOVO CHE E' RIMASTO FERMO A TRE ANNI FA', LA SEGRETERIA PROVINCIALE, HA PRESENTATO UNA PROPRIA PROPOSTA DI RINNOVO PER CONSENTIRE AI LAVORATORI DELLA VIGILANZA DI OTTENERE DEI BENEFICI E DEI DIRITTI CHE FINO AD OGGI SONO STATI LORO NEGATI, A CAUSA DEL PERSISTENTE IMMOBILISMO DI CHI DOVEVA PROVVEDERE AL RINNOVO DEL C.I.P. DELLA VIGILANZA PRIVATA.
IL SEGRETARIO PROVINCIALE DI PESCARA  ANTONIO DI BLASIO

mercoledì 3 agosto 2011

Estorsione, denunciata titolare istituto vigilanza privata

 FARINDOLA (PESCARA) - Una donna 45enne di Farindola, legale rappresentante di un istituto di vigilanza privata che opera nel comprensorio vestino, e' stata interdetta dall'esercizio dell'attivita' imprenditoriale. La misura e' stata emessa dal Gip nel Tribunale di Pescara sulla scorta delle risultanze investigative dei carabinieri della compagnia di Penne, coordinati dal capitano Massimiliano Di Pietro, sul conto dell'imprenditrice, indagata per estorsione continuata e falsita' materiale commessa dal privato.
La donna e' stata denunciata da due guardie particolari giurate che hanno lavorato per lei e che sarebbero state costrette a svolgere le proprie mansioni con retribuzioni forfettarie inferiori alle condizioni contrattuali, talvolta usando la propria autovettura e senza l'arma in dotazione, dietro esplicita minaccia di licenziamento. La donna avrebbe anche falsificato i turni di servizio quindicinali relativi all'attivita' dei propri dipendenti (e trasmessi alla Questura di Pescara) per dimostrare lo svolgimento dei servizi di vigilanza e mantenere, quindi, i requisiti previsti per questo settore. Ma di fatto si trattava di servizi mai eseguiti o svolti da altri collaboratori della donna privi di qualsiasi titolo abilitativo, talvolta suoi parenti - riferiscono i carabinieri. In un caso avrebbe attestato la presenza sul lavoro di un dipendente che era in vacanza