mercoledì 3 luglio 2013

CORTE COSTITUZIONALE: ART. 19, L. B) STATUTO LAVORATORI E' INCOSTITUZIONALE !

"Illegittimo articolo 19 su rappresentanza"


E' finita l'era in cui la triplice e i padroni decidevano sulla pelle dei lavoratori chi dovevano essere i rappresentanti sindacali, e cioè solo i loro adepti.

AGENPARL) - Roma, 03 lug - La Corte costituzionale, nell’odierna camera di consiglio, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 19, 1° c. lett. b) della legge 20 maggio 1970, n. 300 (c.d. “Statuto dei lavoratori”) nella parte in cui non prevede che la rappresentanza sindacale aziendale sia costituita anche nell’ambito di associazioni sindacali che, pur non firmatarie di contratti collettivi applicati nell’unità produttiva, abbiano comunque partecipato alla negoziazione relativa agli stessi contratti quali rappresentanti dei lavoratori dell’azienda. Lo fa sapere in una nota Palazzo dell Consulta.

lunedì 6 maggio 2013

L'AQUILA, ANCHE I VIGILANTES HANNO PAURA ''NON SAPPIAMO SE RIENTREREMO A CASA''


L'INTERVISTA: ''LA CITTA' E' CAMBIATA E NOI SIAMO FORMATI POCO E MALE''


di 

L'AQUILA - “Fa paura andare a lavorare e non sapere se si rientrerà a casa. L’Aquila è cambiata molto dopo il terremoto. Non siamo tranquilli e non abbiamo una formazione che ci consenta di sentirci sicuri”.


A parlare è Franco Galeota, vigilantes aquilano da oltre dieci anni e coordinatore regionale dell’Associazione nazionale guardie giurate italiane (Angi).

Il suo lavoro inizia quando quello di tutti gli altri termina, quando la città si spegne e diventa deserta, una città che Galeota definisce “non più sicura e alla mercé di criminali di ogni tipo”.

Turni di 8 ore, mentre il mondo dorme, con una pistola nella tasca e mai una distrazione o un cedimento: occhi sempre vigili e riflessi pronti per intervenire in qualsiasi emergenza, perché il vigilantes deve innanzitutto “prevenire il reato”.

Un lavoro difficile, quello delle guardie giurate, soprattutto negli ultimi anni, cioè da quando il terremoto ha consacrato L’Aquila a terra di nessuno.

“La città è davvero irriconoscibile - spiega il vigilantes - faccio questo mestiere da 10 anni e l’ho vista cambiare davvero tanto. Lavorare adesso è molto più complicato, non ci si sente mai tranquilli.  C’è un aumento esponenziale di furti, non solo in zona rossa, ma anche fuori. Rapine e omicidi sono diventati all’ordine del giorno”.

Una descrizione, quella del vigilantes, che stride fortemente con le ultime dichiarazioni del questore dell’Aquila Giovanni Pinto che, invece, nei giorni scorsi ha rassicurato la popolazione, affermando che “la sensazione di insicurezza della gente non è in realtà basata su dati oggettivi”.

Eppure, a sentirsi insicuri non sono solo i cittadini, ma anche quelli che lavorano ogni giorno nella sicurezza e fanno i conti con quello che succede per la strada, spesso con una preparazione non sufficiente per affrontare il grado di rischio.

“Abbiamo un regolare porto d’armi e, come le forze dell’ordine, abbiamo fatto un giuramento allo Stato, ma non siamo preparati ad affrontare le difficoltà del nostro lavoro - denuncia Galeota - Facciamo un corso video di 5 ore, nel quale il comandante ci spiega come piantonare una banca, come fare un servizio a un portavalori o usare un’arma e poi veniamo buttati per strada. Per questo, spesso siamo presi di mira dai criminali, molto più delle forze dell’ordine”.

Un turno in solitudine, quello del vigilantes, rischioso perché non c’è nessuno che gli copra le spalle.

“Giriamo quasi sempre da soli e, se succede qualcosa e proviamo a chiedere aiuto, magari l’altra volante in quel momento si trova dall’altra parte della città - prosegue - i malviventi girano spesso in coppia o anche in quattro o cinque persone. Noi da soli cosa possiamo fare?”.

I vigilantes chiedono "più tutela" e che il ministero dell’interno li riconosca come “pubblici ufficiali”, provvedendo a una preparazione adeguata che li addestri a stare sulla strada, come succede già in molti Paesi europei.

“In Francia, Olanda, Lussemburgo e Germania per esempio - conclude Galeota - le guardie giurate fanno corsi di aggiornamento e di difesa con le forze dell’ordine che gli insegnano anche come usare un’arma. Noi siamo degli autodidatti e quindi molto più esposti ai pericoli”.

venerdì 15 marzo 2013

La uiltucs aveva richiesto la collaborazione degli altri sindacati...noi l'avevamo data !



Leggi la dichiarazione della>>>uiltucs web.pdf
Ma purtroppo a discapito dei lavoratori, non abbiamo ricevuto alcuna risposta dalla uiltucs. Ecco il testo della nostra email inviata in data 28 febbraio 2013 alla Segreteria Nazionale della uiltucs: 

Oggetto:  Dissociazione dall'accordo per il rinnovo del CCNL della vigilanza privata firmato da FILCAMS CGIL e FISASCAT CISL.
Da:  segreteria-nazionale@unal-sindacato.it
Data:  Gio, 28 Febbraio 2013 1:20 pm
A:  segreterianazionale@uiltucs.it
Priorità:  Normale
Mailer:  

Alla cortese attenzione del Segretario Generale UILTUCS-UIL Brunetto Boco.
Carissimo Brunetto, ti scrivo in riferimento alla tua disponibilità mostrata nel comunicato riportato nel sito della UILTUCS nell'accettare la collaborazione anche di altri sindacati, noi abbiamo già, come del resto avete fatto voi, da qualche settimana invitato tutti i ns. iscritti ad inviare agli istituti di vigilanza le lettere di dissociazione dall'accordo. Ritengo che la tua proposta di fare fronte comune contro chi ha svenduto la dignità delle guardie giurate, ti onora, finalmente si può sperare di porre fine agli atteggiamenti settari che i sindacati non firmatari come l'UNAL hanno dovuto subire sino ad oggi da parte di chi ha avuto solo l'interesse di utilizzare le tessere per propri scopi e non per l'interesse primario dei lavoratori
In attesa di un tuo riscontro, con stima.
Francesco Pellegrino
Segretario Generale UNAL 
TEL 3465213845
www.unal-sindacato.it
http://sindacatoguardiegiurate.myblog.it/
 Ricevuta di lettura della presente email da parte della uiltucs

Il messaggio

    A:  segreterianazionale@uiltucs.it
    Oggetto:  Dissociazione dall'accordo per il rinnovo del CCNL della vigilanza privata firmato da FILCAMS CGIL e FISASCAT CISL.
    Inviato:  28/02/2013 13:20

è stato letto il giorno 28/02/2013 13:27.
Testo di richiesta di collaborazione alle altre sigle sindacali, fatta dalla della Uiltucs:
La UILTuCS UIL per raggiungere tale scopo accetterà la collaborazione dei Sindacati e dei RSA/RSU disponibili a prescindere dalle sigle di appartenenza

Quindi dobbiamo considerare la volontà dimostrata  dalla uiltucs, di chiedere alle altre sigle sindacali la collaborazione, un tentativo .... di che cosa ? lo spieghino loro, ai lavoratori il vero scopo di questa dichiarazione.

Francesco Pellegrino Segretario Generale UNAL

mercoledì 13 marzo 2013

Revocato la sciopero all'Istituto di vigilanza "Aquila"


Codesta Organizzazione Sindacale, preso atto che l’istituto di vigilanza privata “Aquila” ha corrisposto la retribuzione del mese di gennaio c.a.. ai propri dipendenti, REVOCA lo sciopero indetto per il giorno 22 c.m., riservandosi di proclamare un nuovo stato di agitazione, nel caso la retribuzione del mese di febbraio non sarà corrisposta entro e non oltre il giorno 25 c.m.

lunedì 11 marzo 2013

SCIOPERO ALL'ISTITUTO DI VIGILANZA "AQUILA" DELLE SEDI DI PESCARA E L'AQUILA PER VENERDI' 22 MARZO 2013


A CAUSA DEL MANCATO PAGAMENTO DELLA RETRIBUZIONE DEL MESE DI GENNAIO 2013, LE SEGRETERIE PROVINCIALE E NAZIONALE DELL' UNAL VIGILANZA PRIVATA.

HANNO PROCLAMATO LO SCIOPERO AZIENDALE  CHE SI TERRA'  DALLE ORE 06,00 DEL 22 MARZO 2013 ALLE ORE 06,00 DEL 23 MARZO 2013.

mercoledì 6 marzo 2013

Attivata la Procedura di Raffreddamento e Conciliazione, nei confronti dell'Istituto di vigilanza "AQUILA" con sede legale a Ortona (CH)

A firma del Segretario Generale, in quanto ad oggi, non ha retribuito gli stipendi di gennaio ai propri dipendenti.
E se entro tre giorni cosi come previsto dalla normativa sugli scioperi, la società "AQUILA" non salderà le spettanze di gennaio, codesta O.S. proclamerà lo sciopero per le sedi di Pescara e L'Aquila.

La Segreteria Provinciale UNAL di Pescara


martedì 5 marzo 2013

Cisl S.p.A. cosi si tutelano i lavoratori !


UFFICIO STAMPA UNALdi Stefano Sansonetti

Il sindacato di Bonanni fa soldi

con l’informatica, le assicurazioni,
i viaggi e la pubblicità. E tra soci spuntano
finanziarie lussemburghesi, fiduciarie,
colossi bancari esteri e una società messicana
Il tutto mentre nel paese ci sono 3 milioni di disoccupati e 2,8 mln di precari

venerdì 1 marzo 2013

GUARDIE GIURATE DISSOCIATEVI DALL'ACCORDO "BIDONE" PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO DELLA VIGILANZA PRIVATA.


22 Gennaio 2013 ipotesi di accordo vigilanza privata non ci concede nessun miglioramento, non ci rispetta

inoltre ci toglie.

Di migliorativo ? non c'e'' nulla

Cosa stiamo facendo ?

tutti ci lamentiamo e attendiamo sperando sulla non applicazione dell’ Ipotesi di contratto.

Vi proponiamo di contestare e dissociarvi dall’ ipotesi di contratto.
Come? In allegato modello.....

SCARICA LO STAMPATO PER LA>>>Dissociazione da rinnovo CCNL 2.pdf

Ufficio legale Unal: avviate le procedure di richiesta per l'indennità di vacanza contrattuale


che consentiranno ai nostri iscritti che si sono dissociati dal rinnovo "BIDONE" del contratto di categoria, di percepire l'Indennità di vacanza contrattuale. (IVC).

UFFICIO VERTENZE UNAL

Ispettori in municipio per i tagli ai vigilantes


PESCARA. In Comune scoppia la grana dei cinque vigilantes addetti al controllo degli ingressi. Ieri mattina, gli ispettori della direzione dell’Ispettorato del lavoro si sono presentati nell’ufficio del capo di gabinetto del sindaco Marco Molisani per andare a discutere del caso dei dipendenti della ditta Centro sicurezza Italia, che si è aggiudicata l’appalto per la vigilanza all’interno del municipio. I vigilantes hanno denunciato una riduzione degli stipendi, a parità di orario di lavoro e il pagamento di degli importi dovuti in ritardo. «Sono due anni che lavoro in Comune», ha spiegato uno dei vigilantes, «all’inizio lo stipendio era di 1.200 euro al mese. Poi, si è ridotto a 850 euro e ora è sceso addirittura a 730». «Una cifra inaccettabile», ha proseguito, «se si considera il fatto che svolgiamo lo stesso orario dei dipendenti del Comune, cioè 36 ore alla settimana e 144 al mese. Per quale motivo percepiamo di meno e non riceviamo nemmeno i buoni pasto?».
I cinque vigilantes speravano che il Comune potesse intervenire nei confronti della ditta per risolvere la questione economica. Avrebbero voluto un intervento da parte dell’ente, in quanto firmatario del capitolato d’appalto, nei confronti della ditta. Ma la risposta di Molisani ha scatenato dure critiche. «Abbiamo appreso», ha spiegato una nota della dirigenza dell’ente emanata dopo l’incontro con gli ispettori, «che i dipendenti della ditta che si è aggiudicata l’appalto per il servizio portineria del Comune hanno presentato una denuncia all’Ispettorato del lavoro nei confronti della ditta stessa, in merito ad alcune presunte inadempienze contrattuali nel rapporto di lavoro esistente tra la ditta e i propri dipendenti». «In seguito a tale denuncia», ha proseguito la nota, «la dirigenza è stata contattata dall’Ispettorato del lavoro e oggi (ieri, ndr) abbiamo incontrato gli ispettori per riferire sull’andamento del servizio. L’amministrazione ha fornito la documentazione richiesta e sarà ora l’Ispettorato a decidere come procedere, chiarendo quanto è stato denunciato dai dipendenti».
fonte:http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2013/02/28/news/ispettori-in-municipio-per-i-tagli-ai-vigilantes-1.6616894